Non c’è che dire, è un bel casino. Il braccio di ferro fra Salvini e Mattarella ci ha consegnato un Paese spaccato a metà, fra due destre, egualmente pericolose: un destra finanziaria ed una destra sociale ed identitaria. È importante ora scegliere dove piazzarsi a sinistra, scegliendo bene il proprio avversario principale. Mi sembra in questo senso che Potere al Popolo, lista cui aderisco, non lo stia facendo.

Ricapitoliamo: Mattarella aveva avvallato il contratto fra Lega e 5 Stelle, quel documento programmatico classista, razzista, ma soprattutto confuso che doveva essere l’asse portante del sedicente Governo del Cambiamento (in peggio, ça va sans dire); Mattarella aveva avvallato la lista dei Ministri, puntando il dito soltanto su un nome. Giuste o sbagliate che siano le sue valutazioni sull’opportunità di avere Savona Ministro del Tesoro, il Presidente non ha preteso un nome europeista al suo posto. Si è limitato a suggerire di scegliere un personaggio politico, espressione diretta di uno dei due partiti di maggioranza. Ha fatto bene? Non sono un costituzionalista e non mi pronuncio a livello giuridico… ma politicamente no. Giuste o sbagliate siano le motivazioni, le conseguenze sono drammatiche: l’estrema destra, che avrebbe governato con una maggioranza debole in Parlamento, ha ora la possibilità di cavalcare una campagna elettorale di fuoco e provare a vincere senza 5 Stelle. Salvini ha fiutato la possibilità ed ha scelto il muro contro muro, Di Maio non ha capito cosa stesse succedendo: Mattarella doveva evitare che la narrazione del governo vittima delle trame europeiste potesse prendere piede. Non che le trame europeiste non esistano, ma non sono quelle che hanno agito a ‘sto giro.

Dirlo è importante: il governo non si è fatto perché Salvini ha preso la strada del referendum elettorale sulla sua persona. Questo è pericoloso e da antifascisti ci deve mettere in allarme.

Quindi riassumiamo senza peli sulla lingua: Mattarella ha fatto un grosso errore di valutazione politica; PaP unendosi alla narrazione complottista della troica fa il gioco dei fascisti. Ed è un errore imperdonabile. Oggi bisognerebbe stare in piazza ad urlare contro il tentativo di Salvini di prendersi il Paese con la menzogna, invece di urlare contro il “governo Cottarelli”.

“Cottarelli” è un altro errore di Mattarella. Sai la situazione, non mettere un ex FMI come primo ministro. Però è evidente che il Presidente qualcuno doveva incaricare, perché Gentiloni non può continuare a stare a Palazzo Chigi. Quindi, com’è prassi, il Presidente sceglie una persona, che presenta un governo, che non prende la fiducia alle Camere (a meno che Lega e/o 5 Stelle non decidano di appoggiarlo). Poi, si possono sciogliere le Camere, con un governo sfiduciato, ma in carica, che svolge il lavoro ordinario. Settembre/Ottobre si vota e saranno dolori per questo Paese.

Urlare al golpe europeista in questo contesto è da ebeti politici. A sinistra abbiamo bisogno di gente che urli contro gli avversari giusti: la Lega e i 5 Stelle, non un governo depotenziato, chiunque sia il Presidente del Consiglio. Altrimenti cominciamo malissimo la campagna elettorale